giovedì 14 febbraio 2013

testo critico per l'artista Gabriella Zeverini





L’incontro tra la creatività e la natura, tra la spiritualità e la materia, materia che plasma nuove forme e possibilità, facendo rinascere le energie intrinseche delle preziose pietre protagoniste dell’arte di Gabriella Zeverini: questo è il fulcro delle sue opere esposte in occasione della mostra intitolata Micro-MACRO-Cosmo .

Una serie di opere che  presentano una certa coerenza nell’insieme, coerenza che si manifesta quasi in un rigore spirituale, che non può non rievocare il mondo delle discipline orientali tanto protagoniste nella lettura dell’energia contenuta dalle pietre naturali che l’artista applica sulle tele dipinte in acrilico. In molti casi si tratta di due tele sovrapposte, a formare un gioco di ombre provocato dallo spessore della tela che si sovrappone, sulla quale l’artista ha disposto le pietre creando particolari forme diverse di volta in volta. Un ritorno alle origini, una naturalezza che si percepisce in una semplicità del gesto artistico, dove questo non appare mai istintivo o lasciato al caso ma sembra seguire il disegno che l’artista ha in mente.  Un rigore quindi certamente non in senso negativo, ma come valore positivo di una ricerca artistica volta a trasferire ciò che è spiritualità in atto creativo, capace di interagire con il pubblico visitatore.

Le energie potenziali delle pietre e dei cristalli sono racchiuse e sprigionate dalle forme create dall’artista: evocative, geometriche, dai colori caratteristici e preziosi. I colori delle pietre risaltano sui colori con i quali l’artista ha scelto di dipingere ogni singola tela. I  giochi di luci ed ombra provocati dalle sovrapposizioni dei vari materiali di cui l’artista si serve, non fanno che evocare quella spiritualità certamente protagonista del lavoro di Gabriella Zeverini.

La serie dei Simboli, la serie degli Yantra, quella degli Scudi, sono solo alcuni dei titoli evocativi di filosofie orientali, così lontane forse, dalla cultura occidentale e così vicine invece al Centro del cuore, titolo di uno dei lavori di Gabriella Zeverini esposti presso questa mostra.  Filosofie alle quali l’artista si è avvicinata nel corso del tempo attraverso esperienze di vita acquisite durante i suoi viaggi e che portano con sé la traccia di un periodo storico nel quale l’artista è cresciuta: gli anni Settanta, i cosiddetti anni delle Utopie (che molto spesso si sono anche trasformate in realtà).  

Una ricerca artistica quindi, volta a ritrovare attraverso le energie offerte dalla natura, quella fusione dell’uomo con il proprio universo in un Micro-MACRO Cosmo a misura d’uomo, come l’artista lo immagina, in un mondo che oggi forse questa misura la sta perdendo, gli artisti sono sempre i primi a ricercarla, recuperarla, e offrirla a noi che li accogliamo.

                                                                                                           

                                                                               Anna Di Matteo

 

 

 

 

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venerdì 2 marzo 2012

Yves Klein

"Le Vide", 1958, Galleria Iris Clert. Parigi.



forse è stata magia rendere visibile l'invisibile
magia realizzata dall'intelligenza
rendere possibile la condivisione di qualcosa di così inafferrabile
come il vuoto
coinvolgere i sensi, la mente, il corpo
provocare reazioni
racchiudere l'infinito
racchiudere l'essenza
scardinare i dogmi
rimanere coerenti con il proprio essere
essere
viene prima di tutto
e nulla è ciò che sembra
ed ecco il vuoto
Le Vide, diYves Klein.

giovedì 1 marzo 2012

...liberi pensieri...

Lucio Dalla è andato via.
In televisione
si ripete l'ossessiva e sviante
propaganda contro chi manifesta
per giuste ragioni
si divide sempre
buoni e cattivi da una parte
e i cattivi per il sistema sono sempre gli stessi,
da sempre.
Ho in testa sempre il Manifesto Bianco
dell'artista Lucio Fontana
la libertà dell'arte che corrode tutto di me
tutto intorno a me
tutto ciò che sono, ogni cosa che faccio.
Siamo gente che non sempre va dove dovrebbe andare
noi.
Io e Annina che oggi progettavamo insieme
di unirci
di dare vita a dei cambiamenti
e immaginavamo stanze e pareti
intrise di rabbia e di speranza.
La nostra rabbia, la nostra speranza.
Oggi c' era un sole che era come estate
caldo e lucente
e tutto era più bello,più nitido
ma anche più caotico, immerso nell'entusiasmo.
La primavera la adoro perchè arriva in anticipo, imprevedibile
e scatenata, scatenante, liberatoria.
ll vuoto di Yves Klein,
che cosa poetiche, che cose immense,
pensano gli artisti
a volte mi chiedo come si fa a vivere con tanta immensità
dentro senza esplodere.
Quanto si può apprendere dall'arte...
che cosa immensa è l'arte, la vita, l'immaginazione, la libertà.

lunedì 20 febbraio 2012

riflessione sulla mia laurea

E' bello arrivare ad un traguardo
con una passione nel cuore che ti esplode
sentirsi leggeri
per aver detto ciò che da tempo si voleva dire
avere la gioia dentro ed intorno a sè
e sentire che una parte di te è in meno, perchè è stata espulsa, è andata,
è stata data, come teorizzava Michelangelo Pistoletto con i suoi Oggetti in meno.

Il mio Oggetto in meno adesso è stata questa laurea.
Questa tesi data con tutto l'amore che c'è e alla quale mi sono dedicata con tutta me stessa.


Grazie a tutti quelli che hanno creduto in me e che hanno condiviso con me questo momento.
Nina.

lunedì 13 febbraio 2012

1967

1967...
forse dovrei tatuarmi questa data,
da qualche parte.
Questa data è come una larva pronta ad esplodere.